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E' ampiamente riconosciuto che una buona nutrizione rappresenta un elemento essenziale per poter condurre una vita sana e produttiva. Eppure, la cattiva nutrizione rimane un grave problema globale: ogni anno, la denutrizione uccide più bambini di AIDS, malaria e tubercolosi messi insieme.

Negli ultimi anni, al tema della nutrizione è stata dedicata, a livello globale, un'attenzione senza precedenti, in particolare dopo le serie del 2008 e del 2013 che la rivista medica The Lancet ha dedicato alla nutrizione materna e infantile, mettendo in luce le terribili conseguenze sanitarie ed economiche della denutrizione. Mettere fine alla malnutrizione entro il 2030 è un punto fondamentale degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e una priorità nel lavoro del WFP per il raggiungimento di Fame Zero.

Gli effetti della malnutrizione sono devastanti e di vasta portata. Questa condizione non solo uccide, ma anche indebolisce il sistema immunitario e aumenta il rischio di malattie. Inoltre, abbassa la percentuale di successo a livello scolastico e sul lavoro, causando in ultima analisi una perdita di produttività e di benessere per comunità e nazioni. La malnutrizione è, al tempo stesso, una causa e una conseguenza di povertà e di disuguaglianze.

Oltre a progettare programmi che intervengono direttamente sulla malnutrizione e che la prevengono, il World Food Programme lavora per sviluppare le capacità nazionali a trovare soluzioni a lungo termine e per influenzare il più ampio dialogo sulle politiche in materia di cibo e di sicurezza nutrizionale.

Parallelamente ai nostri interventi diretti in materia di nutrizione, integriamo elementi dedicati alla medesima in altre aree tematiche - comprese quelle che, in precedenza, non avevano tra i propri obiettivi dichiarati un miglioramento della nutrizione - al fine di affrontare le cause di fondo della malnutrizione. Lavoriamo con partner in settori come la protezione della salute, l'agricoltura, l'istruzione e la protezione sociale per creare ambienti favorevoli alla buona nutrizione.

La denutrizione ha conseguenze particolarmente gravi nei bambini più piccoli. In quasi la metà dei casi, la mortalità infantile è legata alla denutrizione: un tasso più alto di qualunque altra causa di mortalità. I bambini denutriti che sopravvivono alla prima infanzia hanno alte probabilità di avere deficit di sviluppo, con conseguente impossibilità di raggiungere il loro pieno potenziale psicofisico. Il peso della denutrizione segnerà per sempre le loro vite. I bambini con deficit di sviluppo hanno maggiori probabilità di raggiungere dei poveri livelli di istruzione e, da adulti, di percepire redditi più bassi, oltre ad essere esposti a un rischio maggiore di malattie croniche e a mortalità precoce.

Le ricerche confermano che i primi 1.000 giorni, fra il concepimento e il secondo anno di vita del bambino, sono una finestra di opportunità fondamentale per prevenire i danni, in gran parte irreversibili, cagionati dalla denutrizione patita nella prima infanzia. Non solo le donne in gravidanza e che allattano hanno esse stesse bisogni nutrizionali specifici, ma i bambini le cui madri sono malnutrite prima e durante la gravidanza hanno alte probabilità di nascere già malnutriti, innescando una spirale intergenerazionale di denutrizione.