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Una squadra tutta al femminile scala la vetta più alta dell’Africa con l’aiuto del WFP

Una squadra tutta al femminile scala la vetta più alta dell’Africa con l’aiuto del WFP
Hanno conquistato la cima più alta del mondo. Hanno scalato le vette più impervie in Europa e in Australia. Ora, sette donne nepalesi, appartenenti al team tutto al femminile che abbia mai scalato il monte Everest, si uniranno a tre scalatrici africane per raggiungere la cima del Kilimangiaro, in Tanzania.

Dar es Salaam - Mercoledì 27 febbraio, le dieci alpiniste partiranno dalla città di Moshi, nel nord della Tanzania, per conquistare i 5.895 metri del Kilimangiaro. L’impresa ha il sostegno del Ministero delle Risorse Naturali e del Turismo della Tanzania, dei Parchi Nazionali della Tanzania e del WFP. L’iniziativa viene realizzata in partnership con la Child Reach international di Moshi, un’organizzazione non governativa che lavora con le comunità per migliorare l’accesso dei bambini all’istruzione e alle cure per la salute.

“In Africa e in Asia, l'istruzione di giovani donne e ragazze è ostacolata da diversi fattori – matrimoni precoci e gravidanze, lavori domestici, scarsità di denaro per pagare le rette scolastiche e la preferenza dei genitori a mandare a scuola i bambini maschi, invece delle femmine,”  spiega il rappresentante WFP del paese, Richard Ragan.

“Tutte le donne del gruppo hanno dovuto scalare le proprie montagne personali, superare difficoltà per andare a scuola e per arrivare dove sono oggi. Speriamo che la loro determinazione sia da esempio per tutti i giovani nel mondo", ha aggiunto Ragan.

Una delle sette scalatrici nepalesi, Nimdoma Sherpa, è stata beneficiaria del programma di pasti scolastici del WFP, prima di diventare, a 16 anni, compiuti nel 2008, la donna più giovane a scalare l’Everest -  un record che ha mantenuto fino all’anno scorso.

“All’inizio i mie genitori mi hanno mandata a scuola solo perchè mi potessi nutrire”, dice Nimdoma. “Ma la scuola mi ha incoraggiato studiare e questo mi ha aperto tante porte, nella vita", racconta Nimdoma.

“Ho imparato che l’istruzione e il duro lavoro possono realmente portarti a fare cose grandi, e sono emozionata all’idea di continuare il mio viaggio scalando il monte Kilimangiaro.”

Una delle scalatrici nepalesi del gruppo è fuggita di casa all’età di 14 anni per evitare un matrimonio combinato, e un’altra, a soli 10 anni, era costretta ai lavori domestici. Tra le scalatrici africane c’è Ashura Kayupayupa, una giovane attivista che lotta contro i matrimoni in età precoce, e l'insegnante Anna Philipo Indaya, che viene da una comunità quasi estinta di cacciatori -  raccoglitori, chiamata Hadzabe, nel centronord della Tanzania.

A loro si unirà l’Ambasciatrice Nazionale del WFP contro la Fame, Hlubi Mboya, una delle attrici televisive più popolari dell’Africa australe.

“Se si va a scuola e si riceve un’istruzione, le ragazze possono crescere ed avere delle vite piene di soddisfazioni, oltre a contribuire realmente al benessere delle loro famiglie e delle loro comunità”, dice Hlubi Mboya. “Fornendo loro un pasto scolastico giornaliero, le si aiuta a crescere forti e a concentrarsi sullo studio. Mi piace pensare che ogni passo che facciamo verso la cima del Kilimangiaro, avvicina un po’ di più le ragazze africane ad esprimere il proprio potenziale”.

Le scalatrici prenderanno il percorso di Machame fino al Kilimangiaro e, se tutto andrà secondo i piani, arriveranno in cima alla montagna il 4 marzo. Una cerimonia di benvenuto, in programma a Moshi per il 5 marzo, verrà seguita da una conferenza stampa che si terrà a Dar es Salaam, il 7 marzo.

Le donne registreranno uno speciale video-messaggio sul monte Kilimangiaro, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo. Visiteranno, inoltre, le scuole di Dar es Salaam e Arusha, per raccontare la loro storia e sottolineare l’importanza dell’istruzione femminile.

 

Segui i progressi del gruppo via Twitter: #WFPKili2013

Account twitter da seguire: @hlubimboya @jennbcat @wfp_africa @wfp_media @wfp_it